Nel 2019 un gruppo di tecnici torinesi di Cia delle Alpi e di AIAB in Piemonte ha iniziato a interrogarsi su quali effetti si sarebbero potuti verificare sulla viticoltura del territorio, su quali limiti e opportunità una mutata situazione avrebbe comportato per il settore vitivinicolo locale e se la viticoltura della regione avrebbe resistito ai mutamenti adattandosi ad essi, e sarebbe stata pronta a cogliere le opportunità offerte dalle mutate condizioni di contorno per migliorarsi anche in termini di sostenibilità. La Camera di Commercio di Torino, si è quindi impegnata attraverso la sua azienda speciale, Laboratorio Chimico Camera di Commercio di Torino, a finanziare il progetto denominato: L’influenza dei cambiamenti climatici negli areali viticoli della provincia di Torino: quali opportunità e quali limitazioni”. Il progetto Con questo progetto sono state analizzate le condizioni climatiche dell’ultimo ventennio negli areali vitivinicoli della provincia di Torino, la situazione degli ultimi anni ed è stato stimato lo scenario di cambiamento che avrebbe caratterizzato il prossimo futuro. Tra il 2020 e il 2023 sono state indagate, nei quattro quadranti viticoli torinesi, dapprima le anomalie termiche e delle precipitazioni (con la collaborazione di ARPA Piemonte e 3a- Green Planet), in un secondo momento la loro influenza sulle fisiopatie, sul ciclo dei principali insetti ampelofagi (grazie ai contributi tecnici del DISAFA, settore Entomologia) e sulle patologie della vite, e infine è stato accennato uno studio su base statistica e analitica dei loro effetti sui vini a DOC torinesi (condotto dal Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino, sulla base di un protocollo condiviso con DISAFA).
I primi risultati avevano confermato le ipotesi iniziali, testimoniando attraverso i dati un impatto dell’evoluzione climatica sulla viticoltura torinese che si traduceva in:
- un innalzamento della temperatura media annuale con oscillazioni da 1,5 a 2,5 °C , in particolare in aree a maggior altitudine come quelle del Carema DOC e del Valsusa DOC,
- un innalzamento delle temperature minime invernali
- un trend analogo alla situazione osservata a livello regionale, per quanto riguarda le precipitazioni, senza anomalie quantitative significative ma con anomalie rispetto alla loro distribuzione nel tempo e nello spazio, e con incremento di eventi a carattere calamitoso,
- una maggior presenza di Scaphoideus.titanus, vettore delle Flavescenza dorata della vite, associabile, almeno in parte, a mutate condizioni di temperatura e piovosità
- un generale aumento del grado alcolico e una diminuzione dell’acidità dei vini di tutti e quattro i territori viticoli dell’area metropolitana,
I risultati di queste indagini sono stati raccolti in tre pubblicazioni presenti sul sito del Laboratorio Chimico Camera di commercio di Torino al seguente link https://www.lab-to.camcom.it/impatto-cambiamento-climatico/